Che cos'è l'Alpinismo Giovanile del Club Alpino Italiano
I giovani sono i protagonisti del futuro che, giorno
dopo giorno, avanza con innovazioni, cambiamenti positivi e negativi, mutamenti
a tutti i livelli.
Anche il Club Alpino Italiano, attraverso un proprio Progetto Educativo, opera nell’educazione dei giovani con le strutture dell’Alpinismo Giovanile che sono attive nelle Sezioni italiane. In questo progetto i giovani rappresentano l’obiettivo primario. L'Alpinismo Giovanile è una delle attività istituzionali del Club Alpino Italiano. L’Alpinismo Giovanile (AG) ha lo scopo di far conoscere ai giovani (8-17 anni) la montagna in modo divertente e responsabile, avviare i giovani alla pratica delle attività di montagna (escursionismo estivo, escursionismo invernale con racchette su neve, arrampicata, speleologia, mountainbike, sci di fondo…), garantire la sicurezza, diffondere la cultura alpina, la conoscenza e il rispetto per la natura.
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Chi è l'Accompagnatore di Alpinismo Giovanile del CAISi tratta di un socio del Club Alpino Italiano, quindi un
appassionato della montagna, che ha deciso di condividere questa passione
nell'ambito di un’associazione centenaria di respiro nazionale ed
internazionale (il CAI è socio fondatore dell'UIAA).
Un club dove la passione matura e le conoscenze vengono rinforzate, sia in ambito tecnico che nella frequentazione dell’alpe consapevole e sicura. Ad un certo punto questo socio decide che il proprio bagaglio di conoscenze, fatto delle tre componenti del sapere, saper fare e saper essere, dev'essere messo a disposizione degli altri. Allora intraprende un percorso di ulteriore formazione specifica per essere nominato Accompagnatore di Alpinismo Giovanile del CAI. Il percorso possibile è fatto di tre passaggi definiti da un apposito regolamento e che hanno una corrispondenza negli ambiti in cui si andrà ad operare: Accompagnatore Sezionale di AG, Accompagnatore di AG e Accompagnatore Nazionale di AG. L'Accompagnatore titolato ad ogni livello deve occuparsi dell'educazione e formazione dei giovani attraverso un'attività specifica che ha questa finalità ed il cui perimetro è definito dal documento “Progetto Educativo”. Il titolato sezionale (ASAG), dopo un primo corso di formazione, partecipa all'attività collaborando con un Accompagnatore di secondo livello (AAG), che abbia quindi già superato un ulteriore corso.
Una volta maturata la sufficiente esperienza non inferiore ai due anni, l'Accompagnatore può cimentarsi con l'ultimo livello di formazione: quello di Accompagnatore Nazionale (ANAG). In questo ruolo si dovrà occupare anche della formazione degli adulti, futuri accompagnatori a loro volta. |